Tecnica vocale

Accordare la Voce – nuova edizione

“Il segreto del canto risiede tra la vibrazione della voce di chi canta
ed il battito del cuore di chi ascolta” (Khalil Gibran).
La voce è senza dubbio il primo strumento di ogni essere umano. Abbiamo incominciato a suonarlo soltanto pochi istanti dopo la nostra nascita, ma proprio per questa sua caratteristica naturale e istintiva, la voce è una “dote” tipicamente poco considerata sotto l’aspetto propriocettivo e tecnico. Come accordare quindi questo strumento così intimo e al tempo stesso quasi “invisibile”? Da alcuni anni Roberto Demo (Vocalist, insegnante certificato EVT Estill Voice Training) e Renata Sciarretta (esperta in Tecniche distensive ed esercizi posturali Biotransazionali) hanno avuto l’idea di affiancare un percorso di riequilibrio posturale secondo l’Approccio Biotransazionale, allo studio tecnico del canto. Un percorso per rendere più consapevole l’utilizzo dello strumento vocale, ma non solo. Come diceva Flaminio Brunelli fondatore della scuola Biotransazionale, “E’ necessario guardare al corpo non come a un complicato insieme di parti, ma come a un complesso e ininterrotto dialogo che è indispensabile conoscere e rispettare”. Un corpo allineato e in equilibrio posturale, fisiologico e psicologico, costituisce proprio lo strumento accordato necessario affinché la voce possa uscire in tutta la sua bellezza e versatilità creativa.
Il percorso, che si divide in 2 moduli base di 6 incontri di 2 ore ciascuno (24 ore), seguito da altri 2 moduli di approfondimento di analoga durata, si rivolge a cantanti, attori, insegnanti, logopedisti e a tutti coloro che desiderano utilizzare al meglio la propria voce, senza rischiare di danneggiarla, sviluppandone un controllo più consapevole e mirato alle proprie esigenze sia professionali che ludiche.
Nel primo modulo si parte con il ripristino di una corretta ventilazione e con la descrizione e percezione dell’apparato fonatorio attraverso alcune “figure” del metodo VoiceCraft (EVT), per impostare ed irrobustire una corretta emissione vocale. Il diaframma come metronomo interno: dallo stretching diaframmatico alle tecniche di ventilazione. Controllo della postura da seduti e in piedi. 
Il secondo modulo tratta il controllo dell’intonazione e del volume (potenza). Esercizi pratici per la percezione fisico-muscolare dello strumento vocale e per il recupero delle lunghezze e simmetrie stabili della fascia miotensiva, nonché per la coordinazione degli schemi motori di base. La comunicazione non verbale: esercizi in coppia.

Per garantire un rapporto operatore/utente il più personale possibile, il numero dei partecipanti è limitato a un massimo di 8. Gli incontri si svolgono generalmente al giovedì a Cuneo con orari mattutini e pomeridiani, a seconda delle esigenze dei partecipanti, ma anche in versione workshop durante i fine settimana.
Per informazioni contact@demovoxlab.com – www.demovoxlab.com
Roberto Demo 324 7707819 – Renata Sciarretta 348 0702384

Corso di allenamento CFP

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Abbiamo da poco concluso il ciclo di 5 incontri (10 ore) di approfondimento e pratica delle figure EVT, utile per il conseguimento della qualifica di CFP Certified Figure Proficiency.

Alcuni hanno chiesto di ripeterlo… altri non avevano fatto in tempo ad iscriversi… Abbiamo pensato quindi di riproporlo!

Queste le date disponibili:

Sabato 12 novembre 18-20
Domenica 27 novembre 18-20
Sabato 10 dicembre 18-20
Sabato 14 gennaio 18-20
Sabato 4 febbraio 18-20

il corso sará tenuto dai Certified Master Teacher:
Roberto Demo – CMT
Marina Marauda – CMT

Costo 150€

Fateci sapere al più presto
Grazie

X info ed iscrizioni:
marina.marauda@gmail.com – 339 6651364
info@robertodemo.net – 328 2311080

Nuovo video didattico

Brother Sun sfondo biancoIl week end del 7-8 febbraio è stato molto intenso, ricco di energia e soddisfazioni.
Sabato 7 si è svolto il seminario con il Brother Sun Gospel Choir, presso il Convento del Monte dei Cappuccini. Una giornata in cui abbiamo parlato di anatomia dello strumento vocale, tecnica vocale, ear training, ritmica ed ovviamente abbiamo applicato il tutto ad un paio di brani di repertorio. Per l’occasione è stato girato anche un video, che potete trovare nella pagina “Seminari e Corsi” del mio sito.

Domenica 8 invece si è tenuto il terzo incontro mensile di “Improvvisamente Canto! … tutto il giorno”. Una giornata di profonda condivisione, attraverso il suono delle propria voce. Suoni vocali e movimento… sempre in ascolto reciproco… alla ricerca di una mente di gruppo che plasmi le più diverse composizioni istantanee, nota dopo nota, respiro dopo respiro… Un percorso che sta poco alla volta prendendo forma, regalandoci momenti di profondo coinvolgimento e grande entusiasmo!!

Prossimo appuntamento domenica 8 marzo !

Seminario in 2 atti

Seminario in 2 atti

La maschera di Borragan / ricerca volontari

Si può scaldare la voce con una maschera da ventilazione?

Il foniatra spagnolo Alfonso Borragan suggerisce l’impiego di una maschera da ventilazione (tipo quelle usate dagli anestesisti, per intenderci) per riscaldare la voce e “portare avanti” il suono rapidamente. A questo scopo è sufficiente eseguire qualche specifico esercizio di riscaldamento vocale cantando nella mascherina, che viene appoggiata sul volto e tappata con il palmo della mano.

Che cosa succede?

Questo metodo non fa che sfruttare gli effetti benefici della pressione retrograda nel vocal tract, ben noti agli scienziati della voce. Per fare qualche esempio, il celebre foniatra americano Ingo Titze propone esercizi di riscaldamento vocale che prevedono la fonazione all’interno di sottili cannucce o nei cosiddetti resonance tubes. Ancora, a quasi tutti i cantanti sarà capitato di scaldare la voce con esercizi di trillo labiale o linguale. Tutte queste metodiche hanno come comune denominatore la creazione di una resistenza al flusso aereo in corrispondenza della rima labiale/cavità orale e di conseguenza la determinazione di una pressione positiva retrograda nel vocal tract.

Quali sono i vantaggi?

Come spiega il Prof. Franco Fussi, l’impiego della mascherina porta una serie di effetti positivi alla voce del cantante:

–        Fisiologicamente si assiste ad un’elevazione del palato molle, stabilizzazione del piano glottico, stabilizzazione della posizione laringea, retrazione delle false corde, ampliamento dei seni piriformi e della parete posteriore faringo-laringea.

–        Propiocettivamente si tende ad avere una riduzione della fatica, comprensione dell’esperienza del “suono avanti”, maggior aggancio al sostegno respiratorio, bilancio delle posizioni dei risuonatori, esaltazione dell’esperienza del settore risonanziale meno sviluppato nel cantante.

–        Percettivamente assistiamo all’equalizzazione dei registri, ad una maggiore rotondità armonica e maggior proiezione del suono, riequilibratura di eccessi di posizione (suoni ingolati, affondati etc), sensazione di maggior naturalezza di emissione.

Marco Fantini

Stiamo cercando volontari (cantanti professionisti e non) per una serie di esami rivolti alla verifica scientifica di tali benefici. Chi fosse disponibile può mettersi in contatto  via email con il dott. Marco Fantini  marcofantini8811@hotmail.it       oppure  info@robertodemo.net

La postura del cantante

Quando si osserva una chitarra, si individuano immediatamente tutte le parti, dalla cassa al manico, il ponte, la paletta, ecc… Idem per un pianoforte o una batteria. Poi ci si mette “in posizione” e quindi si comincia a suonare. Quando si decide di cantare, spesso non ci si mette nemmeno in posizione eretta… magari seduti con le gambe allungate, appoggiati allo schienale della sedia… figuriamoci riuscire a descrivere lo strumento. Eppure è “nostro” più che mai! Non c’è coscienza della postura, non c’è coscienza degli elementi che costituiscono lo strumento, nemmeno delle parti più evidenti. Nella descrizione dello strumento che richiedo ai nuovi allievi, alcune volte non viene nominata la lingua, spesso nemmeno le labbra, eppure sono le parti più evidenti: a differenza delle corde vocali, queste parti sono visibili e palpabili, eppure…
E’ più forte di noi: quando si parla o si canta si pensa di non fare nulla. Tutto viene dato per scontato, come camminare, mangiare e dormire. Se da un lato questo è comprensibile perché noi usiamo questo strumento dal primo istante della nostra vita in modo istintivo (nasciamo piangendo), quando poi si tratta di cercare di utilizzare davvero al meglio il nostro strumento, allora la coscienza diventa una tappa di partenza fondamentale… a cominciare dalla postura: in piedi, gambe leggermente divaricate, schiena dritta, collo in asse, spalle rilassate… semplice. Il difficile è ricordarsene !

Strumento a corda o a fiato ?

La voce viene prodotta dalle corde vocali, ma per produrre suono abbiamo anche bisogno dell’aria. E allora come possiamo catalogare lo strumento vocale? 
Diciamo subito che non è uno strumento a corda. E’ vero, il suono viene prodotto dalle “corde” vocali, ma sebbene la Fisica acustica descriva il mondo delle “vibrazioni” sonore e quindi la produzione della voce e del suono di una chitarra o di un violino in modo coerente,  le “corde” vocali non vibrano come le corde di una chitarra o di un violino. Le differenze sono tante: prima di tutto le corde vocali sono solo due… ma soprattutto hanno bisogno l’una dell’altra per funzionare correttamente, mentre le corde della chitarra o del violino possono suonare insieme, ma sono tra loro indipendenti. 
La similitudine è senza dubbio maggiore con uno strumento a fiato, in cui l’aria viene fatta passare all’interno di uno “scatolotto” (la laringe) nel quale le corde vocali possono vibrare, grazie ad una certa pressione generata dal diaframma. Di fatto la Voce è uno strumento a parte… anche per la sua  “istintività” e difficoltà percettiva dal punto di vista fisico-muscolare (più volte citata nelle settimane passate).

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