
Cantieri Circolari è un percorso che nasce dall’idea di creare uno spettacolo totalmente improvvisato, basato sul Circlesinging e sull’improvvisazione vocale collaborativa.
La formazione che ho ricevuto a partire dal 2014 con Rhiannon, storica collaboratrice di Bobby McFerrin, mi ha portato non solo ad approfondire ogni aspetto dell’improvvisazione vocale a cappella, ma anche a contaminare il repertorio moderno, tipicamente costituito da arrangiamenti fatti su misura per il mio gruppo corale, con parti introduttive, centrali o finali totalmente improvvisate.
All’inizio dell’estate del 2024 ho fatto quindi questa proposta a tutti i miei allievi di improvvisazione e di coro, che avessero almeno un anno di esperienza di coralità.
Si trattava di fare 10 incontri a cadenza mensile da settembre 2024 a giugno 2025, 3 ore per volta alla domenica pomeriggio, alternando le sedi di Torino e Cuneo, per venire incontro a tutti i partecipanti.
Avremmo dovuto essere una ventina abbondante… alla fine siamo partiti in 10, alla ricerca di qualcosa che solo io avevo abbastanza in mente, tenendo conto che la navigazione sarebbe assolutamente stata, come si dice, “a vista”.
Il numero dei partecipanti e le loro caratteristiche vocali ci hanno subito imposto un cabiamento di rotta. Le classiche sezioni corali (soprani, contralti, tenori , bassi) erano incomplete e l’idea di poter miscelare brani scritti con improvvisazioni libere e circlesinging, ha dovuto essere accantonata, ma a questo punto l’idea di creare uno spettacolo totalmente improvvisato, si è fatta ancora più forte.
Il progetto è stato prima discusso e poi condiviso tra tutti i partecipanti, fino a svilupparsi in modo totalmente sperimentale.
Avevo in mente delle idee che fondavano le loro radici nelle esperienze dei corsi con Rhiannon. Le Forme del Vocal River, la Murmuration, le Immersion… ma soprattutto le grandi emozioni che solo una pratica totalmente improvvisata e inaspettata è in grado di generare.
Le idee a lungo termine erano abbastanza chiare, si specchiavano nelle esperienze fatte in più di 10 anni di workshop e concerti in giro per il mondo… ma il modo per arrivarci, ahimé non era così chiaro.
La prima cosa che mi viene da dire quindi è grazie!
Grazie per la ficucia che questi pionieri dell’improvvisazione “non stop” hanno avuto in me, nel seguire le mie idee e i miei suggerimenti di esercizi. Abbiamo iniziato senza sapere se saremmo andati avanti dopo le prime 3-4 prove. La sorpresa è stata ritrovarci dopo questi primi incontri, ancora più motivati a continuare, perché la strada si stava facendo particolarmente interessante!
La seconda cosa che vorrei dire invece, è che purtroppo alla fine di questo percorso non abbiamo raggiunto il nostro scopo principale, cioè quello di proporre uno spettacolo totalmente improvvisato, ma ci siamo resi conto che il percorso stesso è stato la nostra meta. È il viaggio che ha meritato di essere fatto, tra ascolto profondo e grandi emozioni.
Queste pratiche hanno il potere di farci uscire dalle nostre zone di comfort, di farci rischiare di perderci, ma allo stesso tempo di tenerci insieme attraverso l’ascolto reciproco e la collaborazione attiva nel sostenerci a vicenda. È così che si entra in uno spazio personale di crescita, dove nel mettersi in gioco in modo autentico, si seminano osservazioni e propositi che nel tempo sono destinati a germogliare e a dare frutti inaspettati.
“Provare per credere” diceva una vecchia pubblicità, perché credo che le parole siano davvero inadeguate per descrivere pienamente il percorso con tutte le sue asperità e momenti emozionanti e di sincero godimento.
E quindi, dopo questo primo anno di sperimentazione pura, abbiamo deciso di procedere, perché abbiamo altri percorsi da creare e vivere attraverso le nostre improvvisazioni vocali.
Integrando eventuali nuove voci che siano in grado di sostenere questo nuovo viaggio, quest’anno gli incontri saranno 6 (di una giornata intera!) e si svolgeranno principalmente alla domenica da ottobre a giugno.
L’obiettivo non sarà più sviluppare uno spettacolo da proporre ad un pubblico esterno (per quanto, senza necessariamente mettere una scadenza temporale, questo possa un giorno anche accadere), ma quello di viaggiare insieme attraverso questo incredibile mondo dell’improvvisazione vocale collaborativa, fatta prima di tutto di ascolto attivo e costante di sé e degli altri, di collaborazione e di attenzione a come potersi mettere in gioco per sostenersi reciprocamente.
Un percorso di ricerca di una musica egoless, dove il focus non sono la tecnica ed i virtuosismi, ma la relazione autentica tra i partecipanti.
Se stai leggendo questa presentazione e ti interessa partecipare, scrivi a demovoxlab@robertodemo.net
oppure manda un messaggio su whatsapp al 328/2311080.
È una proposta per molti… ma non proprio per tutti.
Scrivimi per ulteriori dettagli. Grazie