Archivio dell'autore Roberto Demo

Singfulness “relax”

Un’esperienza per ridurre lo stress e favorire il rilassamento attraverso l’uso consapevole del respiro e della voce, un modo per riappropriarsi del momento presente, del qui ed ora, attraverso l’ascolto di sé e degli altri nell’espressione del proprio suono naturale, la scoperta della propria voce come veicolo non solo per “lasciarsi andare” ma anche come strumento creativo di armonici e risonanze corali, un vero e proprio “bagno di suono” attraverso armonie vocali create ad hoc ed improvvisate, che permettono di immergersi in vibrazioni benefiche e salutari. E’ previsto anche il ricorso a tecniche di counselling di gruppo/individuale a supporto dei partecipanti.

Al martedì dalle 18,30 alle 20
presso l’Associazione Passi di Pace, c.so Casale 309, Torino.

Per ulteriori dettagli clicca qui

Il fiore della vita

 

15-16 settembre

parco di Villa Tornaforte

Madonna dell’Olmo – Cuneo

Singfulness propone una serie di laboratori esperienziali

www.ilfioredellavitaingranda.it

Singfulness

 

Il momento presente è il solo momento di cui disponiamo,
è la porta di ogni momento.   Thich Nhat Hanh

Singfulness nasce dall’idea di utilizzare il canto ed in particolare l’improvvisazione corale come mezzo formativo a 360 gradi.

Il canto è per sua natura uno strumento universale, accessibile a tutti, che oltre a permettere di creare un’efficace “palestra” per sperimentare le capacità creative ed espressive individuali e di gruppo, rappresenta una pratica tipicamente mindful, in quanto connessa al respiro, alla consapevolezza del presente, alla gestione dello stress, all’assenza di giudizio, alla fiducia e alla costruzione di relazioni positive.
Il jazz, metafora del caotico dinamismo in cui siamo quotidianamente immersi, ispira alcune strategie di improvvisazione funzionali a sviluppare più efficaci modalità di ascolto e di relazione collaborativa, applicabili a livello personale, di gruppo e aziendale.

www.singfulness.net

TIN – The Improv Night – Düsseldorf 2018

IMG_20180224_091641_resized_20180305_042014965E’ stata una bella esperienza partecipare al TIN festival di Düsseldorf organizzato per il terzo anno da Barbara Beckmann. Come Pop Up Band (Rahel Comtesse, Kees Kool e il sottoscritto) abbiamo partecipato alla rassegna e alle docenze in programma nei due giorni di festival. E’ stato molto interessante e divertente inoltre assitere ai concerti di Songs of the Moment e del Dutch Organic Choir (DOC). I più blasonati SOTM hanno improvvisato con una calma e una sicurezza degna della loro fama. Il DOC ha confermato il premio meritato al Festival di Aarhus in Danimarca lo scorso anno, tra improvvisazioni libere e “ideate” da Roger Treece e un paio di brani arrangiati. I seminari hanno avuto sede in una scuola Steineriana di rara bellezza “Haus am see”… quasi un piccolo quartiere a colori pastello, con tanto di laghetto, che ha fatto venire a tutti una gran voglia di tornare sui banchi di scuola (quella scuola!)
L’improvvisazione vocale ha sempre una valenza molto di nicchia, ma nel Nord Europa ha sicuramente molto più spazio che da noi in Italia. Dobbiamo seminare, seminare e seminare…

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Improvvisiamo con Rahel Comtesse e Kees Kool

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10-11 Febbraio 2018

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Rahel Comtesse (Germania) e Kees Kool (Olanda)

Collaboro con loro da qualche anno, facendo concerti e seminari in Svizzera (Ginevra, Wil, St.Gallen), Germania (Monaco, Dusseldorf), Belgio (Bruxelles), Olanda (Oosterbeek) e Usa (New York).
Dopo aver portato Sofia Ribeiro (Portogallo) nel 2016, ho pensato di proporre un nuovo workshop con concerto a Torino e Cuneo con questi altri due favolosi improvvisatori.

sabato 10 feb    ore 14-18  (+  concerto serale)     a Cuneo
domenica 11 feb  ore 14-18  (+ concerto a seguire)   a Torino

In particolare con Rahel Comtesse (insegnante anche di Action Theatre) verrà fatto un lavoro di improvvisazione vocale e movimento, mentre con Kees Kool si potrà lavorare sulle varie forme di improvvisazione, sulle percussioni vocali e sul “sound painting”.

I  due seminari non saranno uguali, anche se fruibili singolarmente.
Il mio consiglio è ovviamente quello di partecipare ad entrambi!

Costi: 75€ a seminario (concerto incluso)
Partecipazione ad entrambi i seminari  135€

In realtà non sono ancora sicuro di riuscire a fare due seminari con due concerti distinti a Cuneo e Torino (dipende dal numero dei partecipanti), ma in linea di massima il programma potrebbe essere questo. In alternativa, si potrebbe fare un solo seminario (con concerto) alla domenica a Torino.

Dati i costi di viaggio e soggiorno non proprio trascurabili, avrei bisogno urgentemente di sapere chi è interessato (soprattutto per prenotare i voli aerei con il dovuto anticipo, sfruttando tariffe ragionevoli).

Sono aperte le iscrizioni fino al 22 dicembre

Il canto: una pratica mindfulness

La bellezza delle cose spesso sta nella loro semplicità. Come per il canto. Altre volte la magia delle cose sta nella loro complessità, nascosta nel loro continuo mistero. Come il canto, l’amore o vivere il presente. Ho letto che alcuni ricercatori ritengono che l’orecchio umano sia troppo complesso per pensare che sia fatto solo per sentire il linguaggio. Noi siamo progettati per ascoltare suoni molto più complessi e articolati. Siamo fatti per ascoltare e fare musica… che nella sua forma più primitiva, intima ed essenziale, significa cantare. I benefici del canto, come ben sappiamo, sono innumerevoli sia a livello fisico che psicologico. Cantare rilascia dopamina e ossitocina nel cervello, riducendo la produzione degli ormoni e sostanze tipiche dell’ansia, dello stress e responsabili dell’alta pressione sanguigna, aumentando di conseguenza il nostro livello di benessere e felicità. Cantare, oltre a metterci in contatto con il nostro corpo, ha la potenza di aprire i nostri cuori, muovere le nostre emozioni, esprimere cose che non verrebbero espresse diversamente.

Ma oltre a tutti questi benefici, cantare ci porta nel momento presente. E’ un esercizio che ci invita costantemente a stare nel qui e ora, è in qualche modo una modalità per meditare… è mindfulness… e come tale può davvero essere una pratica trasformativa. Cantare ci risveglia ad una vita più consapevole e serena, perché strettamente connessa al nostro respiro, conferendoci una maggiore apertura e connessione con le altre persone e con il mondo. Chi può farne a meno?

E’ una pratica che, come diceva Jo Estill, l’ideatrice del metodo VoiceCraft (oggi Estill Voice Training), “non è diversa da una pratica sportiva”, in cui specifici muscoli vengono attivati per ottenere il suono che desideriamo. E facendo questo si bruciano calorie e si fa crescere la quantità di ossigeno nel nostro cervello, facendoci sentire più vivi, attenti e presenti. Cantare ci riporta a casa e ci fornisce una via per una vita più presente e gioiosa. Cantare è per tutti. Tutti possono e dovrebbero cantare. Se puoi parlare, puoi cantare. Eppure per alcune persone il canto e quindi l’uso della propria voce a fini espressivi è una pratica troppo intima. La nostra voce infatti fa spesso da specchio a ciò che siamo, rivelando una parte di noi che per qualcuno è “troppo privata”. Cantare in effetti ci rende vulnerabili e quindi ci richiede il coraggio di aprirci al mondo per farci ascoltare. Accettare di essere vulnerabili ci permette di aumentare la nostra sensibilità e quindi la nostra capacità di connessione con gli altri. In altre parole la vulnerabilità, a cui nessuno di noi può sottrarsi, è da considerarsi come una risorsa, piuttosto che un motivo di debolezza. Si dovrebbe cantare almeno una volta al giorno… una canzone qualsiasi, perché mentre cantiamo la nostra presenza aumenta, permettendoci di entrare più in contatto con noi stessi ed avere una serie lunghissima di benefici. E allora usiamo il canto per cambiare le nostre vite. Cantare ci guarisce da dentro. Cantare ci aiuta a connetterci con Dio. Tutto nell’universo vibra. Il suono è vibrazione. Tutto è suono, tutto canta! In principio c’era il suono…

 

 

Aforisma Richard Wagner

Lo strumento più bello, il più antico, il più vero, la vera origine alla quale la nostra musica deve la sua esistenza, è la voce umana.
Richard Wagner, XIX sec.

Fidati della tua voce

bocche su neroIl suono della nostra voce è come l’iride e le impronte digitali, un elemento distintivo personale. Assolutamente unico ed inimitabile!  La voce rivela chi siamo e racchiude una potenzialità di una piccola orchestra. 
Le 5 vocali rappresentano gli strumenti più naturali, mentre le consonanti possono generare un sorprendente set di percussioni … semplicemente usando le proprie 2 corde vocali. Conoscere la propria voce significa usare una parte di sè in modo più consapevole e mirato. Fidarsi della propria voce rappresenta un passo verso una maggiore consapevolezza, sviluppando la propria creatività e il proprio senso artistico. Non c’è età in cui non sia indicato e consigliato cantare. Cantare aiuta a vivere meglio! Fidati della tua voce!

Pop up band Geneve – @ Catalyse – 13 maggio 2017

POPupBAND Geneve 2POPupBAND Geneve

Sabato 13 maggio presso il centro Catalyse di Ginevra, si è svolto il concerto di Pop up Band… interamente improvvisato con Noga Rappaport Varadi (Svizzera), Rahel Comtesse (Germania), Kees Kool (Olanda), Roberto Demo (Italia). Un’esperienza esaltante ed arricchente, come sempre accade quando si sale sul palco e si diventa strumenti a disposizione della Musica… nota dopo nota, respiro dopo respiro.

Improvviso ergo sum … (Vivere Sostenibile mag-giu 2017)

Riby ATWI OlandaImprovvisare significa smettere di pensare e ascoltare, un ascolto profondo e al tempo stesso così immediato e “a fior di pelle”, un ascolto che diventa dialogo tra le parti, un ascolto che diventa melodia, ritmo e armonia… un ascolto che diventa Musica, a cui tutti contribuiscono come possono, per quello che sono, senza giudicare, né essere giudicati.
Improvvisare ci rende liberi di cantare dialogando con suoni e parole, il cui fine e unicamente sentire ed alimentare l’armonia del gruppo.

Stiamo parlando di improvvisazione corale a cappella, una pratica ancora non molto diffusa, soprattutto in Italia, ma dalle grandissime potenzialità.

Improvvisare significa liberare la parte più vera e genuina di sé, quella che sta sotto le nostre protezioni e le nostre corazze. Improvvisare significa liberare il nostro “inner child” e farlo cantare senza paura, anzi, con una profonda gioia nel cuore, perché la verità ci libera e ci fa volare.

L’improvvisazione può diventare filosofia di vita, contro l’eccessiva ricerca della prestazione, che toglie immediatezza e spontaneità ad ogni gesto della nostra quotidianità.

Il medico otorinolaringoiatra francese Alfred Tomatis sosteneva che “noi siamo come un grande orecchio…“ , fin dalla posizione fetale nei primi mesi della nostra esistenza, dunque sempre in ascolto. A me piace pensare agli uomini come ad antenne sofisticatissime che ricevono suoni, ma anche che emettono suono attraverso la propria voce, cercando continuamente il dialogo e la conoscenza di sé.

Da quando ho scoperto, una decina d’anni fa, l’enorme potenziale liberatorio dell’improvvisazione corale a cappella, la pratico, la inseguo, la studio e la approfondisco proprio come se fosse una sorta di medicina rara dalle proprietà miracolose.
Non ci sono controindicazioni, né effetti collaterali, perché l’unico effetto è la libertà di sentirsi come si è: giusti in ogni caso, mai sbagliati.

E’ per questi motivi che la pratica improvvisativa ha radici naturali e primordiali e può essere proposta per diversi scopi e a diversi livelli: per migliorare la conoscenza di sé,   aumentare la propria autostima, risvegliare il proprio “sé creativo”, ridurre lo stress, sperimentare la fiducia nel prossimo, l’accoglienza e il dialogo, fino ad essere applicabile a gruppi o in contesti aziendali per migliorare i rapporti tra colleghi di lavoro e fare ”team building”.

Vi propongo a questo scopo un workshop “Improvvisamente Canto! … tutto il giorno” domenica 11 giugno presso l’Associazione Passi di Pace a Torino. Nel seminario verrà proposta l’improvvisazione con l’intervento di Barbara Gherra (counsellor), che affiancherà ai diversi esercizi un lavoro di supporto allo sviluppo della consapevolezza, alla percezione delle proprie paure e tensioni, alla condivisione con il gruppo attraverso l’ascolto reciproco potenziato dall’esperienza musicale.

Un percorso rivolto a tutti coloro che vogliono fare una nuova esperienza di conoscenza di sé e delle proprie dinamiche relazionali, giocando e dialogando con la propria voce.