benessere

Suonare uno strumento porta grandi benefici al cervello

Una mia allieva mi ha consigliato di guardare questo video sui benefici che la musica ed in particolare suonare uno strumento, procura al nostro cervello … grazie Lucia!

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Cosa vuol dire improvvisare ?

frase AnonimoChiedo sempre a chi viene per la prima volta ad un incontro di “Improvvisamente Canto!” cosa significa improvvisare. Ho raccolto ormai un discreto numero di definizioni, ma c’è sempre qualcuno che riesce un po’ a sorprendermi per quello che dice e per come lo dice. Sintomo del fatto che evidentemente improvvisare è una azione per la quale le persone si sentono coinvolte in modo molto diverso, chi più tecnico, chi più psicologico o metafisico. Sarei felice di ricevere da voi le vostre definizioni … le più interessanti (con il vostro permesso) verranno pubblicate nelle prossime uscite di “Passa Parola” .
Per dare il via all’elenco, potremmo dire che improvvisare è creare in tempo reale, è avere fiducia, è vincere la paura dell’infinito, è aggiungere quello che manca, è condividere, è dare vita ad una parte di sè, è liberarsi…
Aspetto le vostre definizioni e considerazioni.

Improvvisazione mascherata

Aloha !

Sono tornato ormai da quasi due settimane da “All The Way In”, il corso di improvvisazione corale a cappella con Rhiannon nell’isola grande delle Hawaii. Questa è la prima delle tre settimane previste (a fine giugno andremo in Olanda e ad ottobre a Roma). Esperienza davvero esaltante! 18 coristi in rappresentanza di 4 continenti (mancava solo l’Oceania) per un “delirio” di improvvisazioni continue in varie forme e modalità. Grande esperienza anche dal punto di vista umano: il gruppo si è immediatamente rivelato unito, molto solido e motivato nel seguire i consigli di Rhiannon. Molto di più di un corso di improvvisazione, almeno per come si può immaginare un corso di canto. Infatti l’obiettivo dell’intero corso va ben oltre la tecnica ed il metodo, ma ha come fondamentale punto di partenza la creazione di un gruppo in cui ci si possa sentire “accolti” e quindi liberi di potersi esprimere senza paure o vergogna. Sì perché l’improvvisazione libera ha bisogno più che mai di libertà assoluta. Ci si deve affacciare verso l’ignoto con fiducia, senza paura. Qualcosa deve succedere… e “qualcosa” in effetti succede sempre… e questo “qualcosa” è quasi sempre una musica mista a sillabe e parole immerse in un’atmosfera incredibilmente avvolgente, tanto profonda, quanto ipnotica e onirica. Basta lasciarsi andare… come stare in equilibrio su un filo sospeso senza rete, ma con la certezza che non si cadrà, perché ci si sostiene reciprocamente. Questo è un magnifico gioco di squadra che al di là del corso e degli obiettivi da raggiungere da un punto di vista musicale (vedremo cosa succederà ad ottobre a Roma…) è indubbiamente un ottimo allenamento per come interpretare la vita di ogni giorno, con più fiducia verso gli altri e verso se stessi.

Ridere fa bene …

Si sa che ridere fa bene: ci rilassa, allenta le nostre tensioni e le nostre preoccupazioni.
Ma la risata ha anche un effetto positivo sulla nostra voce. Essa infatti permette alle false corde di allargarsi e di aumentare lo spazio immediatamente sopra le corde vocali, permettendo un migliore funzionamento delle corde stesse, un minore affaticamento e la produzione di un suono più ricco di armonici. Questo è il principio della “retrazione” secondo il metodo VoiceCraft (o Estill Voice International).

Rimandando a più avanti un approfondimento più tecnico, vi consiglio di andare a vedere questo video davvero esilarante!  … Si potrebbe anche usare come “riscaldamento” prima di iniziare a cantare…

http://www.youtube.com/watch?v=YdQnuqFlD7U

 

Cantare gli armonici

Abbiamo già parlato degli armonici sul numero 31 di Passa Parola!, ma non abbiamo ancora detto nulla sulla possibilità di far sentire questi armonici con la voce. Il canto armonico ha origini molto molto antiche ed è una pratica che noi associamo all’oriente, ma è sempre più diffusa anche da noi. Ma come si fa a far risuonare questi armonici vocali? Intanto cominciamo col dire che le vocali sono il frutto di una combinazione particolare degli armonici. Passando da una vocale all’altra, il timbro della nostra voce cambia perché gli armonici risuonano nella nostra bocca in modo particolare, grazie all’apertura della bocca e alla posizione della lingua e delle labbra. Un modo molto semplice per mettere in evidenza queste componenti del suono (gli armoniciarmonici appunto) consiste nel provare a passare da una vocale all’altra molto lentamente mentre si tiene una nota lunga. Questa nota va intonata preferibilmente nella zona medio-bassa della nostra estensione. Muovendo lentamente la lingua e le labbra per cambiare la vocale, è possibile sentire gli armonici come piccoli suoni sovrapposti alla nota fondamentale (quella che abbiamo intonato con la vocale). Possiamo anche distinguerli come note appartenenti ad un centro tonale… Approfondiremo questo aspetto nel prossimo numero di Passa Parola!

Armonici

Sentiamo spesso parlare di armonia e di “armonici”, ma forse non tutti sanno bene di cosa si tratta. Gli armonici sono le componenti di un suono. I suoni in natura sono formati da una frequenza fondamentale (quella che noi riconosciamo come “nota”) e da una serie di suoni di frequenza multipla di quella fondamentale. Tali frequenze hanno un’ampiezza (volume) solitamente molto minore di quelle della nota fondamentale ed è per questo che non è facile percepirle, ma di fatto esistono e nel loro insieme costituiscono il “timbro” del suono. Senza entrare troppo nei particolari, potremmo dire che il suono è come la luce (bianca) che attraversando il prisma rivela le componenti del suo spettro (l’arcobaleno). Anche per la luce bianca le frequenze dello spettro non si vedono, ma esistono!
Sentire, ascoltare gli armonici significa percepire le vibrazioni fisiche che questi inducono nell’ambiente e nel nostro corpo… quelle stesse vibrazioni tanto salutari da rendere il canto in generale, il canto armonico in particolare, ma anche l’ascolto degli armonici prodotti da altri strumenti, una pratica di riequilibrio non solo fisico ed energetico, ma anche psicologico.

La voce e il canto: armonia nel corpo accordato

R.Demo - Renata SciarrettaIl corso si basa su 6 incontri di 2 ore ciascuno (primo modulo). Durante la prima ora vengono proposti esercizi per ripristinare una corretta ventilazione, per recuperare lunghezze muscolari adeguate e schemi motori corretti, sotto la guida di Renata Sciarretta, mentre durante la seconda ora, Roberto Demo proporrà una serie di esercizi pratici sull’uso della voce, dal parlato al canto fino alla coralità.
Il corso è rivolto a chi fa della voce e del canto un mezzo essenziale per esprimersi e lavorare (cantanti, attori, insegnanti), a tutti coloro che desiderano potenziare, irrobustire e sfruttare al meglio lo strumento vocale, ma anche a chi desidera avere chiavi per conoscere l’intelligenza del corpo, la sua struttura e la sua logica di progettazione, allo scopo di sviluppare la capacità di gestione della propria articolarità e possibilità di movimento in vista di un autentico benessere.

Max 8 partecipanti.
Sede: C.so Dante 32, Cuneo.
Giorno ed orari in base alla disponibilità dei partecipanti.
Il costo complessivo, in convenzione con BorgoContemporanea, è di 140 euro.

Per ulteriori informazioni ed iscrizioni:

348/0702384 (Renata Sciarretta)
info@borgocontemporanea.it      www.borgocontemporanea.it

328/2311080 (Roberto Demo)
info@robertodemo.net    www.robertodemo.net

Circlesongs

Esistono molti generi musicali e molte tecniche di canto che permettono di ottenere il suono più adatto per il genere che si intende interpretare, ma esistono anche delle modalità di canto dove non è importante il timbro o una tecnica particolare, ma semplicemente “essere strumento” disponibile a creare substrati vocali insieme ad altri coristi.
Il “direttore” di coro inventa (improvvisa) una linea melodico-ritmica e la suggerisce al gruppo intero oppure ad una sezione del coro, per esempio quella dei tenori. I tenori ascoltano attentamente la frase (solitamente di 1-2 misure) e iniziano a cantarla ad libitum e continueranno a cantarla finché il direttore non ne suggerirà una nuova. Nel frattempo il gioco si ripete con le altre sezioni del coro e nel giro di qualche minuto si creano substrati vocali davvero molto suggestivi, in cui ciascuno partecipa secondo le proprie capacità. Le frasi si sovrappongono e si fondono insieme con incastri ritmici ed armonici dando vita a vere e proprie piccole composizioni improvvisate. che vengono ripetute per alcuni minuti. Queste sono le “Circlesongs”. Bobby McFerrin con il suo Voicestra (coro di 12 elementi) è sicuramente il maggiore interprete di questa tecnica di canto corale, tanto divertente, affascinante e… liberatoria. Questa improvvisazione corale a cappella infatti, permette di creare sonorità ipnotiche, oniriche … un po’ magiche, nelle quali ciascun corista è anche libero di muoversi con piccoli gesti o movimenti più danzati.  Un modo per ascoltare ed ascoltarsi, in cui è possibile fare un percorso quasi terapeutico nella ricerca del qui e ora. E’ una modalità che può essere esercitata in due o tre persone, così come con un centinaio di coristi o più. Non ci sono limiti, non ci sono controindicazioni. Bisogna provare !  Farete un esperienza indimenticabile !

Cantare per non russare…

Più volte abbiamo sottolineato come la pratica del canto favorisca il benessere sotto svariati punti di vista. Da una ricerca svolta in Inghilterra emergerebbe che la ginnastica canora è utile ad attenuare o addirittura ad eliminare il russamento…
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